Aggiungiamo un altro piccolo (grande) tassello utile a capire questo attuale scenario che è il risultato di più temi che stanno muovendo il modo della finanza oggi; tutti correlati tra loro.
Ma il vero problema degli Stati Uniti, qual'è?
Il debito.
Secondo i dati aggiornati a marzo 2025, il debito pubblico degli Stati Uniti ha raggiunto la cifra di 36.214.310 milioni di dollari (36.214 trilioni di dollari). Questo rappresenta un aumento significativo rispetto ai 23.3 trilioni di dollari di gennaio 2020 e ai 27.6 trilioni di dollari di gennaio 2021.
Le previsioni indicano che questa tendenza al rialzo continuerà.
Diversi fattori contribuiscono a questa crescita, tra cui la spesa pubblica che supera le entrate fiscali (deficit di bilancio) e l'aumento dei tassi di interesse che incrementa il costo del servizio del debito.
Semplifichiamo come è al momento la situazione.
Immagina che gli Stati Uniti abbiano bisogno di prendere in prestito dei soldi. Per farlo, vendono una specie di "promessa di pagamento" chiamata bond americano (o titolo del Tesoro USA). È come se dicessero: "Dateci questi soldi oggi, e noi vi promettiamo di restituirveli tra un po' di tempo con un piccolo extra, un interesse". Tanti paesi, tra cui la Cina, comprano questi bond americani perché sono considerati un investimento abbastanza sicuro.
Ora, immagina che la Cina, negli anni, abbia comprato tantissimi di questi bond americani, per un valore enorme. È come se avesse prestato un sacco di soldi agli Stati Uniti.
Bene, la Cina detiene 770 miliardi di dollari di bond americani (dato ufficiale a novembre 2024).
Perché l'ha fatto? Beh, quando la Cina vendeva un sacco di cose agli americani (magliette, giocattoli, cellulari, elettrodomestici, componentistica ecc.), guadagnava tanti dollari. Invece di tenerli fermi, li ha usati per comprare questi bond americani, che davano un piccolo interesse. Era un modo per far lavorare quei soldi.
Però, le cose stanno un po' cambiando. La Cina sta iniziando a vendere alcuni di questi bond americani. È come se stesse dicendo: "Forse è meglio riprendermi un po' dei miei soldi".
Perché lo fa? Ci sono diverse ragioni. Forse la Cina ha bisogno di quei soldi per fare altre cose, come costruire strade e ferrovie in altri paesi (la nuova via della Seta). Oppure, forse non si fida più così tanto che gli Stati Uniti possano restituire tutti quei soldi in futuro. O, come scritto nel precedente articolo, cerca di non lasciare al dollaro il monopolio di moneta di riferimento.
Cosa succederebbe se la Cina vendesse tanti di questi bond americani tutti insieme? Sarebbe un po' come se tante persone contemporaneamente volessero vendere la loro casa. Il prezzo dei bond americani potrebbe scendere. E se il valore di questi bond scende, potrebbe diventare più difficile e costoso per gli Stati Uniti prendere in prestito altri soldi in futuro.
Sarebbe un problema non solo per l'America, ma per tutto il mondo, perché l'economia americana è molto grande e influenza anche gli altri paesi.
Quindi, questa storia dei soldi che la Cina ha prestato all'America tramite i bond americani è un po' come un gioco pericoloso. Bisogna stare attenti a come si muovono le pedine, perché una mossa sbagliata potrebbe far tremare l'intera economia mondiale.
In parole povere, la Cina ha tanti soldi americani "parcheggiati" in questi bond e sta iniziando a riprenderseli (con tanto di interessi). Se lo fa troppo velocemente, potrebbe creare problemi per tutti.
Il debito americano è in una fase di crescita significativa (questo è il vero problema americano), alimentato da dinamiche complesse come il deficit di bilancio e l'aumento dei costi di finanziamento. In questo contesto, i dazi commerciali possono essere visti come uno strumento politico ed economico volto a incrementare le entrate statali e, teoricamente, contribuire a contenere l'aumento del debito.
E' importante vedere come evolverà il tema dei dazi ma è ancora più importante capire le cause. Gli Stati Uniti hanno estrema necessità di ridurre il debito e difendere il dollaro come moneta di riferimento mondiale (vedi il precedente post).
Non è importante capire con quale criterio sono stati calcolati i dazi, ma è importante sapere perchè siamo in questa situazione; che sia una mossa degli USA per arrivare a contrattazione a zero dazi o mantenerli per fare cassa, lo scopo rimane quello di diminuire il debito.
Sebbene un default degli Stati Uniti sia considerato un evento con bassa probabilità, le stime e le analisi evidenziano finestre temporali nel futuro in cui, senza azioni politiche sul limite del debito, il rischio di un default tecnico potrebbe aumentare significativamente, con potenziali ripercussioni economiche globali.
E quindi? cosa possiamo fare noi comuni investitori?
Diversificare, diversificare, diversificare!

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