Hai mai avuto la sensazione che, con l'arrivo dell'autunno, non solo le foglie cadano dagli alberi, ma anche i listini di borsa tendano a perdere quota?
Non è solo una sensazione.
Nel mondo finanziario esiste un fenomeno curioso, e a volte un po' inquietante, noto come l'"effetto di settembre-ottobre".
È un periodo dell'anno in cui i mercati azionari sembrano avere una predilezione per le flessioni, mettendo alla prova la pazienza e l'ottimismo degli investitori. Questo non significa che succeda matematicamente tutti gli anni specialmente in questo periodo dove la finanza sta andando dietro alla geopolitica, ma le statistiche ci dicono che è accaduto tante volte fino al punto di essere catalogato dagli esperti come fenomeno. Siamo qui solo per raccontarlo.
Un Fenomeno Ricorrente, ma Misterioso
Diversi studi e osservazioni storiche hanno evidenziato che i mesi di settembre e ottobre tendono a essere, in media, i più deboli per i mercati azionari globali. Non si tratta di una regola ferrea, ovviamente, e non significa che ogni autunno sia sinonimo di crollo.
Ma la ricorrenza di performance negative in questo lasso di tempo ha spinto analisti ed economisti a interrogarsi sulle sue cause profonde.
Le teorie abbondano e si dividono principalmente in due categorie:
Fattori Psicologici:
La Fine dell'Ottimismo Estivo: L'anno finanziario inizia spesso con un'ondata di ottimismo, alimentata dalle buone intenzioni dei propositi di inizio anno e dall'entusiasmo della primavera e dell'estate. A settembre, con il rientro dalle vacanze e la ripresa della routine, questo entusiasmo potrebbe affievolirsi, lasciando spazio a un approccio più cauto e, a volte, a un'ondata di prese di profitto dopo un periodo di crescita.
Stress di Fine Anno: Man mano che ci si avvicina alla fine dell'anno fiscale per molte aziende, gli investitori potrebbero iniziare a rivedere i portafogli, liquidare posizioni per ragioni fiscali (le cosiddette "tax-loss harvesting") o per riposizionarsi in vista dell'anno nuovo.
Fattori Economici e Strutturali:
Flussi di Capitale: Tradizionalmente, settembre vede il rientro dalle vacanze e la riattivazione di attività economiche e finanziarie. Questo potrebbe portare a un aumento dell'offerta di azioni sul mercato, ad esempio da parte di fondi che riequilibrano i portafogli.
Trimestri Meno Brillanti: Le trimestrali di molte aziende che si concludono a settembre potrebbero non essere sempre all'altezza delle aspettative, deludendo gli investitori e innescando vendite.
Notizie Economiche: Storicamente, eventi economici o geopolitici significativi sembrano concentrarsi in questo periodo, aumentando l'incertezza.
Uno Sguardo al Passato: Quando l'Autunno ha morso
Per capire meglio la portata di questo "effetto di settembre-ottobre", basta guardare alcuni esempi iconici della storia finanziaria:
Il Martedì Nero (1929): Anche se il crollo del '29 è associato a ottobre, le settimane precedenti di settembre videro già segnali di forte instabilità. Il 29 ottobre 1929 segnò il culmine di una crisi che cambiò la storia.
Il Lunedì Nero (1987): Il 19 ottobre 1987, il Dow Jones perse oltre il 22% in un solo giorno, un evento ancora oggi studiato per la sua rapidità e violenza.
Crisi Finanziaria (2008): Anche se la crisi si protrasse per mesi, settembre e ottobre 2008 furono particolarmente brutali, con mercati che crollarono sotto il peso delle notizie su fallimenti bancari e il congelamento del credito.
Questi sono solo alcuni degli esempi più drammatici, ma anche in anni meno turbolenti, settembre e ottobre hanno spesso mostrato una performance media inferiore rispetto ad altri mesi.
Cosa Imparare da Questo "Effetto"?
È importante sottolineare che l'"effetto di settembre-ottobre" non è una profezia, né una garanzia.
I dati del passato, per quanto interessanti, non sono mai una certezza per il futuro. I mercati sono imprevedibili e dipendono da una miriade di fattori in continua evoluzione.
Tuttavia, la sua ricorrenza ci offre alcuni spunti di riflessione utili, specialmente quando ci chiediamo quale sia il periodo migliore per investire:
Preparazione Psicologica: Essere consapevoli di questa tendenza può aiutare gli investitori a non farsi prendere dal panico di fronte a flessioni autunnali. Non ogni calo è l'inizio di un crollo, e a volte, l'atteggiamento più saggio è quello di mantenere la calma e attenersi alla propria strategia a lungo termine.
Opportunità per i Pazienti: Per chi ha liquidità disponibile e una strategia di lungo periodo, le flessioni di settembre e ottobre (se e quando si presentano) potrebbero rappresentare un'opportunità per "comprare a sconto" azioni di qualità. Come dice il vecchio adagio, "comprare quando c'è sangue per le strade", ovviamente con la dovuta cautela e analisi.
Diversificazione: Questo fenomeno rafforza l'importanza di un portafoglio ben diversificato, non solo tra settori e aree geografiche, ma anche tra diverse classi di attività (azioni, obbligazioni, materie prime) per mitigare l'impatto di eventuali cali in un singolo periodo dell'anno.
In definitiva, l'autunno sui mercati azionari può portare con sé un po' di "vento freddo", ma per l'investitore informato e paziente, non deve essere necessariamente un periodo di timore. Al contrario, può essere una stagione di osservazione attenta e, per i più preparati, di potenziali opportunità.
Rimanere saldi, informarsi e seguire la propria strategia sono sempre le chiavi per navigare anche nelle stagioni più incerte dei mercati.
Solo il tempo ci dirà che tipo di autunno sarà.

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